World Sleep Day 2014 – la giornata mondiale del sonno
La Giornata Mondiale del Sonno 2014 si celebra venerdì 14 marzo, quest'anno lo slogan scelto è Easy Breathing, Restful Sleep, Healthy Body, che in italiano suona: buon respiro, sonno rilassante, corpo sano.
Il respiro
i disturbi della respirazione sono uno dei disturbi più comuni del sonno. Le apnee notturne non solo impediscono una buona ossigenazione degli organi (cervello compreso) ma contribuiscono all'aggravarsi di patologie quali ictus, ipertensione, diabete, problemi cardiaci. Per respirare meglio durante il sonno è importante non essere sovrappeso, anche se alle difficoltà respiratorie contribuiscono fattori come la tonsillite o l'assunzione di farmaci sedativi.Il sonno
il sonno è uno dei fattori più importanti per la salute umana, eppure i ritmi frenetici della vita quotidiana, le ansie, la non corretta oscurazione degli ambienti (sempre più pieni di stimoli luminosi) e la scarsa attenzione alla qualità di supporti come materassi e cuscini, ne minano quantità e qualità.Il corpo
un corpo sano ed efficiente è prodotto anche di una corretta alternanza fra veglia e buon sonno. Durante il giorno però si può fare molto per la salute fisica: alimentazione sana e a base di cibi semplici, sport, esposizione alla luce del sole, limitato consumo di alcol e caffeina, sono i passi principali per stare bene e affrontare la notte al meglio delle proprie possibilità. Un terzo della vita è speso dormendo, basterebbe questa semplice constatazione per comprendere appieno la necessità di puntare alla qualità del sonno per vivere una vita migliore. La Società Italiana di Medicina del Sonno riporta alcuni dati allarmanti:- il 35% delle persone riferiscono di non dormire a sufficienza, con impatto negativo sulla salute fisica e mentale
- l'insonnia colpisce tra il 30 ed il 45% della popolazione adulta
- la sindrome delle apnee ostruttive durante il sonno (OSAS) colpisce il 4% degli uomini e il 2% delle donne
- la sindrome delle gambe senza riposo è un disturbo frequente e colpisce il 3-10% della popolazione, sebbene la percentuale di soggetti affetti e le gravità di malattia differisca tra i vari Paesi
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